Forum PROCEDURE EX CCII - LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE

DURC

  • Claudia Zani

    milano
    10/05/2023 14:56

    DURC

    Una società che versa in stato di insolvenza intende avvalersi degli accordi di ristrutturazione previsti dall'art. 57 CCII. Antecedentemente l'accordo, la società vuole fare un affitto d'azienda. Durante la procedura concorsuale si presume possa avvenire la vendita dell'azienda (nell'atto di affitto d'azienda è previsto un opzione di acquisto di vendita della stessa).
    Inoltre, la società, sulla base dell'art. 63 CCII, intende proporre una transazione fiscale per i debiti tributati e contributivi.
    Il dubbio che mi sorge è se l'INPS, nonostante lo stralcio, rilasci ugualmente il DURC.
    Infatti, l'art. 5, comma 4 del DM 30 gennaio 2015 dice che "Le imprese che presentano una proposta di accordo sui crediti contributivi ai sensi dell'art. 182-ter del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, nell'ambito del concordato preventivo ovvero nell'ambito delle trattative per l'accordo di ristrutturazione dei debiti disciplinati rispettivamente dagli articoli 160 e 182-bis del medesimo regio decreto, si considerano regolari per il periodo intercorrente tra la data di pubblicazione dell'accordo nel registro delle imprese e il decreto di omologazione dell'accordo stesso, se nel piano di ristrutturazione è previsto il pagamento parziale o anche dilazionato dei debiti contributivi nei confronti di INPS, INAIL e Casse edili e dei relativi accessori di legge, nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti per i crediti di INPS e INAIL dagli articoli 1 e 3 del decreto ministeriale 4 agosto 2009".
    Tali percentuali di soddisfazione sono però state superate dall'art. 3 del DL 125/2020 che ha introdotto il meccanismo del "cram down". Di conseguenza, il suindicato articolo andrebbe inteso che il DURC deve essere rilasciato a tutte le imprese che presentino una proposta di transazione previdenziale in grado di assicurare un soddisfacimento migliore rispetto all'ipotesi fallimentare.
    Mi risulta però che l'INPS, anche in tempi recenti, abbia manifestato l'intenzione di negare il rilascio del DURC regolare ad imprese che hanno proposto una transazione previdenziale non in linea con le condizioni previste dall'abrogato DM 4 agosto 2009.
    Chiedo se attualmente si hanno delle indicazioni più precise e certe nel rilascio da parte dell'INPS di un DURC regolare, nonostante lo stralcio, in un accordo di ristrutturazione dei debiti.
    • Stefano Andreani - Firenze
      Luca Corvi - Como

      14/05/2023 17:20

      RE: DURC

      La questione è ancora, purtroppo, aperta, e l'INPS non solo non ha modificato in via ufficiale, sul punto, la posizione assunta nella Circolare 126/2015, dopo l'emanazione del D.M. 30/1/2015 (nonostante l'abrogazione di tale D.M.) ma risulta continuare a sostenerla, almeno in parte delle sue sedi periferiche.

      Completiamo la puntuale e corretta disamina esposta nel quesito con alcune ulteriori considerazioni e informazioni che ci pare utile evidenziare.


      Ancor prima dell'abrogazione del D.M. 30/1/2015 la sentenza n. 270/2017 della Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, aveva affermato che le condizioni previste dal D.M. 30/1/2015 dovessero intendersi implicitamente abrogate perché in contrasto con l'art. 182-ter l.fall., norma di grado superiore e successiva.

      Nonostante tale pronuncia del massimo organo giurisdizionale, e la successiva abrogazione del D.M., l'INPS non ha però mutato in suo orientamento.

      Era anzi circolata la voce che l'Ente fosse in procinto di emanare una sua presa di posizione ufficiale nella quale sosteneva che i parametri fissati dal D.M. rimanessero comunque validi fino a quando non fosse stato emanato un nuovo decreto che stabilisse nuovi parametri, alla luce della nuova normativa.

      Tale presa di posizione ufficiale non è mai stata pubblicata, ma non v'è dubbio che la "resistenza" dell'Ente sia tutt'ora esistente.

      A livello di provvedimenti, ci risultano:

      - un'ordinanza del Tribunale di Pistoia del 4/5/2020, che ha accolto un ricorso ex art. 700 c.p.c. avverso il rifiuto di rilascio del DURC successivamente alla presentazione di istanza di concordato in bianco e concessione dei termini per la presentazione del piano

      - il diniego di rilascio del DURC da parte di INPS e INAIL di Cosenza, nel marzo 2013, all'azienda di trasporto pubblico locale in concordato in continuità; questione che ha avuto ampio risalto nella stampa locale per la dimensione della vicenda e il numero dei dipendenti coinvolti..

      Non abbiamo reperito altre fonti, ma già solo queste due ci paiono indicative dell'attuale posizione degli Enti previdenziali.